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L’elefante bianco e la manifestazione NO TAV

25 Mar

[di Enrico Guastini]

L’elefante bianco è sacro in India e di conseguenza è un animale che non può esser fatto lavorare. 
In altre parole è un brutto dono per chi lo riceve, poiché lo dovrà accudire 
senza trarne un vantaggio.
Questo è il simbolo scelto per rappresentare le Grandi Opere inutili al Forum 
Sociale Mondiale, che si terrà a Tunisi a fine marzo, il cui striscione avanzava 
alto, in anteprima, sabato pomeriggio tra Susa e Bussoleno.

elefante bianco





 

 

 

 

 

 

 

Cosa porta a marciare sotto la pioggia? La convinzione di avere ragione. 
Prima il trenino dei bimbi, poi i gonfaloni dei comuni (anche quello di 
Napoli, alla faccia del NIMBY), poi i sindaci con fasce tricolori (oltre a quelle rosse, bianche e verdi anche quelle rosse, 
bianche e blu), una banda che suona, dei clown che mimano gli scontri con i 
poliziotti, anziani e famiglie con passeggini, Emergency, sigle sindacali e di 
partito (non si vedevano le bandiere del M5S, bravi a sostenere la 
lotta senza voler mettere un “cappello”), parlamentari, insegnanti arrabbiati e 
pompieri, cattolici NO-TAV e anarchici, striscioni dal Veneto, dalla Sicilia, 
dai NO Dal Molin di Vicenza, dai NO TUNNEL di Firenze e dalla Francia («Lyon-Turin: 
couteux, aberrant, dangereux et inutile»).

notav francia





 

 

 

 

 

 

 

gonfalone napoli

 

   

 

 

 

 

 

 

Già, la Francia, dove l’accordo del gennaio 2012 per l’AV non è stato ancora 
ratificato perché l’investimento non è giustificato da un ritorno economico, in 
termini di posti di lavoro o in nessuna altra maniera. In linea con quanto 
accade in Slovenia, comunque, dove il TAV non è ritenuto una priorità e quindi 
ne riparleranno una volta finita la crisi.



Di fronte a notizie come queste e a dati tecnici illustrati molto bene durante 
un incontro a Bussoleno la mattina del 23 è stato gradevole sentire il commento 
dell’onorevole Laura Puppato (PD): «non ci sono evidenze di vantaggi economici 
derivanti dalla nuova linea, i soldi pubblici andrebbero spesi seguendo altre 
priorità specie in tempi di crisi, una commissione d’inchiesta sarebbe 
opportuna».



Monica Frassoni (presidente dei Verdi Europei) ad Ambiente Italia dice: «si è 
speso 1 mld € per adeguare la linea storica al passaggio di 20 t di merci 
l’anno, oggi ne passano 3,5: il tunnel oggi non serve».



Alla sera, il TG regionale parlava di decine di migliaia di persone in corteo. 
Le riprese fatte al cantiere, con i parlamentari a fare il sopralluogo, 
lasciano l’impressione che i SÌ TAV non abbiano motivazioni da rendere 
pubbliche: l’area del cantiere non è quella di progetto, le recinzioni sono 
illegali, il traffico (merci e passeggeri) è assente. A questo risponde Marco 
Rettingheri, direttore generale LTF: «parlano i fatti: cantiere, 80 persone, 
più il cunicolo».


Già, il cunicolo.


50 metri. 
In 23 anni.


Costo: 1 mld €.






Infine una nota di civiltà: un ragazzo faceva scritte con una bomboletta. Non sui 
muri, ma sui manifesti ormai inutili delle liste che si disputavano le 
politiche di febbraio. 

Qualcuno ha detto che durante la minifestazione stesse piovendo? A me è 
sembrata una splendida giornata.

 

Enrico Guastini

 

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